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Libri "per viaggiare" 25: Erika Fatland, La vita in alto - Una stagione sull'Himalaya, Marsilio editore

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 Ci sono ancora, anche oggi che Google maps ci porta (si fa per dire...) ovunque, i buoni libri di viaggio? Anzi, i grandi libri di viaggio, quelli che si dilatano nello spazio e nel tempo, e noi con loro? Beh, uno ha sempre dei dubbi, ma poi, ogni tanto, sorprendentemente, arriva la scoperta, entusiasmante. Quindi, per una volta, non occorre andare ai grandi classici della prima metà del Novecento, o di prima della caduta del muro, o "di qualche prima" che, per chi non è più tanto giovane, sicuramente non mancherà. I buoni, anzi, i buonissimi libri di viaggio si scrivono ancora, in particolare se vi si trovano, straordinariamente insieme, diversi preziosi ingredienti. E' il caso, secondo me, di questo bel volumone della norvegese Erika Fatland, autrice anche del fortunato Sovietistan , giovane scrittrice che ha vinto nel 2021 del prestigioso Premio Kapuscinski per il reportage. Primo ingrediente: il libro dovrebbe trattare di un'area geografica originale, poco conosc

Libri "per viaggiare" 24 - Ombre sulla Via della Seta, di Colin Thubron, TEA editore

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  Colin Thubron e Bruce Chatwin erano amici. E non per caso. Se di Chatwin colpisce il disincanto poetico e la capacità di risalire da un dettaglio ad una visione globale, nei libri di viaggio di Thubron è forse l'opposto, un percorso dai grandi temi della storia e della geografia ad un vissuto personale narrato delicatamente, con brevi sommessi flash, un esempio perfetto dello stile inglese della narrativa di viaggio. E che viaggio! La Via della Seta percorsa da Thubron verso il 2005, da Xian in Cina ad Antiochia in Turchia, attraverso un infinità di stati più o meni pacifici e molteplici frontiere, molte di più e spesso in luoghi ben diversi da quelle segnate sulle mappe ufficiali. Perché le frontiere sono spesso fatte di lingue, culture, religioni, storia e storie di eserciti, dominazioni, imperi. E mercanti, che da Est ad Ovest portavano il leggendario tessuto di fiamma, realizzato dal mitico popolo dei Seri per adornare i sovrani del Mediterraneo, le centinaia di concubine, i

Libri "per viaggiare" 23 - Salire in montagna, di Luca Mercalli, Einaudi editore

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  In fondo è un libro di viaggio. Verticale - dalla pianura alla montagna - e non certo lungo, o in luoghi lontani. Ma sicuramente un viaggio. Con la sua scrittura pulita ed equilibrata Luca Mercalli ci accompagna nel suo sforzo di trasformare le idee, gli studi, le convinzioni in una pratica e, in fondo, in una scelta di vita. Meteorologo, volto televisivo, ma soprattutto conferenziere e divulgatore efficace, Mercalli ci racconta la sua ultima avventura, l'acquisto di "un mucchio di pietre" a Vazon, minuscola frazione dell'alta Val di Susa, sotto la cima del Chaberton, e la seguente ristrutturazione, per trascorrerci il maggior tempo possibile lontano dalla città e un giorno, chissà, viverci, in fuga dal pervasivo riscaldamento globale.  Inizia così un lotta estenuante contro la burocrazia, la diffidenza e l'ottusità di alcuni vallligiani, il clima incostante e ostile. E la pendenza. Pendenza che, come ovunque in montagna, moltiplica i tempi e i chilometri e rend

Film di montagna 29 - Black narcissus - Narciso nero, di Michael Powell e Emeric Pressburger, GB, 1947

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  Foto CineMaterial E’ magnetico questo film: se vi descrivo la trama, direte che è abbastanza inguardabile, e chi ve lo fa fare, anche in tempi grami di pandemia e zona rossa, di perdere un’ora e mezzo del vostro tempo – dilatato e costretto ma sempre prezioso – per guardare quest’opera di più di settant’anni fa. Ma se vi dicessi che Martin Scorsese lo ha definito “uno dei primi veri grandi film erotici della storia”? E badate bene, l’unica “pelle” che si vede è quella di un uomo (!) a torso nudo e in calzoncini. E la montagna poi! E stato tutto girato in studio, ricostruendo fondali himalayani, pareti a picco e precipizi, palazzi costruiti su spuntoni rocciosi, vallate. Ma dev’essere stato un gran bel lavoro anche per l’epoca, se nel 1948 il film vinse gli Oscar per la miglior scenografia e per la miglior fotografia. E allora? Beh, è un capolavoro, recitato magistralmente e altrettanto magnificamente diretto, tratto da un libro del 1939 di Rumer Godden. La storia è quella di

Libri "per viaggiare" 22 - Underland, di Robert Macfarlane, Einaudi editore, 2020

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  Torno a scrivere di Robert Macfarlane, un autore contemporaneo che, a mio avviso, è unico nel saper unire esperienza di viaggio nell’ambiente naturale e umano, analisi rigorosa e riflessione profonda. I suoi libri sono davvero preziosi, per la capacità di suscitare nuove sensibilità, scoprire realtà ignote per quanto vicine, indurre riflessioni inconsuete. In italiano ne sono stati pubblicati quattro, da Einaudi, e questo piccolo blog se ne occuperà, uno alla volta, doverosamente. Dopo Luoghi selvaggi (2011, post del 13.01.2021 ), oggi parliamo dell’ultimo pubblicato in Italia, Underland – Un viaggio nel tempo profondo, uscito nell’autunno 2020. Con quest’ultimo Macfarlane continua il suo viaggio emotivo e sapiente: dopo le montagne, dopo le antiche vie, dopo i luoghi selvaggi ora tocca al “mondo di sotto”, altrettanto vasto di quello di sopra, aereo e visibile, ma con più dimensioni di estensione. Oltre alla profondità spaziale, infatti, il libro affronta la profondit

Film di montagna 28- Der verlorene Sohn, di Luis Trenker, 1934

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  Un film rilevante, nella carriera di Luis Trenker, diremmo quasi “maturo” e con una propria identità e autonomia rispetto alle opere più decisamente inserite nel filone del Bergfilm. Qui la montagna è importante, ovviamente, come terreno dove le persone si rivelano e i rapporti tra di loro si chiariscono, e come ambiente sociale e antropico forte, caratterizzante e segnante le esistenze. Ma non c’è solo la montagna: per una volta Trenker “cala” in città, addirittura a New York, dove ambienta alcune sequenze di grande effetto e suggestione. A partire da quella, famosissima, in cui le cime delle tre Torri del Sella riprese al tramonto sfumano nei profili dei grattacieli della città. In diverse scene cittadine il paragone, con i dovuti distinguo, è con Tempi moderni di Charlie Chaplin(film del 1936), per lo stesso disincanto urbano, la stessa povertà dignitosa. Memorabile la scena di Trenker affamato che ruba un pane e inseguito e raggiunto, suscita la compassione del poliziott

Libri "per viaggiare" 21- La pantera delle nevi, di Sylvain Tesson, Sellerio editore, 2020

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Ho già scritto di Sylvain Tesson in questo piccolo blog, nel post "Libri per viaggiare n. 5" del 27 aprile scorso, a proposito del suo magnifico "Nelle foreste siberiane". Lo rifaccio oggi (e mi sa che ci sarà presto almeno un'altra occasione...) a proposito di questo libro che nel titolo rieccheggia un altro classico, "Il leopardo delle nevi" di Peter Matthiessen, uscito nel 1979 e diventato nei decenni libro di riferimento per tanti viaggiatori in Asia. A differenza di quello, però, questo di Tesson e più agile e meno intessuto di riferimenti alla religione e alla filosofia orientali, anche se le riflessioni e le citazioni delle grandi dottrine spirituali non mancano certo. La trama è molto semplice, trattandosi della cronaca di tre settimane di safari fotografico sulle montagne del Tibet in compagnia di uno dei più grandi e famosi fotografi di animali, Vincent Munier. La loro spedizione, a differenza di quella di Matthiessen, il favoloso animale riu

Film di montagna 27 - Il tempo si è fermato, di Ermanno Olmi, 1959

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 Alla fine, dopo aver visto questo film, si resta ammirati e, come dire, ci si sente un po' migliori. E' spesso l'effetto dei film di Ermanno Olmi, a partire dal grande affresco "L'albero degli zoccoli", anche se nelle sue ultime opere questa magia è andata un po' perduta. E' un film sulla grazia della semplicità dei gesti, dei dialoghi,  delle cose. E della trama, che è quanto di più semplice si possa immaginare. Due uomini sono confinati a 2600 metri d'inverno, a guardia del cantiere di una diga, sotto il ghiacciaio del Venerocolo. In mezzo a imponenti, e incombenti, montagne. La rinuncia di uno dei due designati fa salire in montagna un ragazzo, uno studente lavoratore, molto diverso dall'adulto montanaro che presidia la baracca dove trascorreranno le giornate. Diffidenza, curiosità e alla fine amicizia e condivisione quasi gioiosa del destino di isolamento, con piccoli, deliziosi momenti di comicità. E' un film su un'isola deserta,

Film di montagna 26 - Cervino 1901, di Frederick Burlingham / Franck Ormison-Smith, 1903/1913

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  Questo breve film (9 minuti soltanto) è probabilmente la prima pellicola in cui è protagonista l’alpinismo, e non poteva che essere girato sul Cervino, quasi un archetipo delle forme alpine, protagonista fin dalla sua prima salita nel 1865 di cronache e tragedie conosciute in tutta Europa. Se non bastasse, c’è ad ogni modo un altro motivo per cui vale davvero la pena segnalarlo. Dopo quasi 120 anni, infatti, non abbiamo ancora la certezza di chi ne sia l’autore, né la data precisa in cui furono effettuate le riprese. Il titolo con cui è conosciuto farebbe pensare alla data di realizzazione, ma non è così. La vicenda è perfettamente ricostruita da Roberto Mantovani nel suo recente libro Ciak, si scala! Storia dei film di alpinismo e arrampicata (ne parleremo presto in un doveroso post). Secondo la Médiathèque Valais l’opera fu ritrovata nell’atelier di un fotografo di Zermatt nel 1953 e lì restaurata nel Centre Alpin nel 1965 ed è attribuibile al giovane regista americano Frederick B

Libri "per viaggiare" 20 - Luoghi selvaggi, di Robert Macfarlane, Einaudi

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  Scriverò in questo blog di almeno due libri di Robert Macfarlane, scrittore inglese di 45 anni. Almeno di due. Oggi del primo, uscito in Italia nel 2011, “Luoghi selvaggi – In viaggio a piedi tra isole, vette, brughiere e foreste”. Lo pubblica Einaudi, anzi, lo ripubblica oggi, in edizione economica, con la copertina dell’ormai noto e bravo Nicola Magrin, mentre la traduzione rimane quella, molto valida, di Nuccio Sacchi. Tra qualche giorno, dopo la giusta rilettura, scriverò del secondo, “Per le antiche vie”, e poi, penso, del terzo, appena uscito, sempre da Einaudi, “Underland”. Nel 2005, tra l’altro, Mondadori aveva pubblicato il suo “Come le montagne conquistarono gli uomini”, credo anche questo ora ristampato da Einaudi con il titolo, più intrigante, de “Le montagne della mente”. Il fatto è che considero questi libri davvero magnifici, coinvolgenti e stimolanti. Non solo la loro lettura è piacevole, grazie a una scrittura fluida e scorrevole, al registro sapientemente alternato